Quel treno per la Polonia

L’opuscolo rappresenta l’esigenza impellente di mettere nero su bianco un’esperienza che ha segnato fortemente un po’ tutti i partecipanti, me compresa. E’, pertanto, il resoconto di un percorso molto complesso.

Ciò su cui ho voluto porre l’attenzione è il VIAGGIO.

Viaggio visto in più dimensioni che procedono parallelamente e che, a volte, si intersecano: intanto la dimensione del viaggio fisico in cui un gruppo di oltre 800 partecipanti ha dato vita, grazie a questo treno speciale, alla COMUNITA’ VIAGGIANTE il cui obiettivo è stato quello di raggiungere la POLONIA. Il viaggio in Polonia ha regalato la possibilità di visitare CRACOVIA, capitale culturale ed artistica con i suoi stupendi monumenti gotici, città che si è “europeizzata”, a passo coi tempi e, nell’arco di pochi anni, si è proiettata verso il futuro anche perché è una città che pullula di giovani (con ben oltre 30 università) e che offre un’infinità di servizi e tanto divertimento. Ancora, ha dato l’opportunità di visitare il quartiere ed il ghetto ebraico e apice del percorso è stato sicuramente la visita ai campi di sterminio di Auschwitz I e Auschwitz II, ovvero Birkenau. Altra dimensione è quella del viaggio come percorso formativo sia individuale che collettivo, quindi la piena realizzazione del progetto TRENO DELLA MEMORIA che consiste, appunto, in un processo di apprendimento e conoscenza, grazie ai vari momenti di formazione, confronto e riflessione in cui si sono affrontate tematiche inerenti la guerra, i sistemi totalitari, la deportazione. Infine, ultima dimensione, quella del viaggio nel binario della Memoria ma anche in quello della propria interiorità fino a giungere ai confini dell’anima. Si entra in contatto con la propria intimità, con l’io più nascosto. La memoria gioca un ruolo davvero fondamentale perché funge da trait d’union tra Passato e Presente. Il viaggio è dunque è funzione della Memoria e la meta di questo viaggio raggiungere la parte più recondita e intima della nostra interiorità, i confini dell’anima in cui si va alla ricerca di risposte, di soluzioni ma non sempre, purtroppo, è possibile trovarne.

Il viaggio con il TRENO DELLA MEMORIA è stato ed è prendere coscienza di ciò che è stato, rielaborarlo, condividerlo.

Ci auguriamo che non vada mai nel dimenticatoio e che possa servire da INPUT, soprattutto ai giovani, per poter diventare CITTADINI ATTIVI, AGENTI PERMANENTI DI CAMBIAMENTO DELLA SOCIETA’.

C’è solo un viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sé stessi non si può fuggire (Da ” Tempo di viaggio” di Andrej Tarkovskij )