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  1. Marcella

    Grazie per la tua partecipazione a LIBRIAMOCI 2015. I ragazzi del Liceo “G. Lombardo Radice sono stati ammaliati dal tuo modo di interagire con loro… Sei stata davvero molto preziosa. Qui di seguito ti inserisco una breve recensione a I LUOGHI DELL’ANIMA( tratto da TRAME D’INCHIOSTRO): è un modo per ringraziarti.Spero ti faccia piacere e…buona scrittura!

    I luoghi dell’anima di Marinella Tumino

    L’arte del trattare l’ anima è pittura. Anzi, svincolata dall’esigenza di rappresentare qualcosa, quella dei luoghi dell’ anima è pittura allo stato puro. Entrare nei meandri è arte incline alla pervasiva sensibilità di chi vuole indagare. Ora, quando si cerca qualcosa capita di trovarla, ma non prima di avere scovato mille altre cose, in quel frangente inutili. E una ricerca protratta per decenni genera una memoria di cose inutili i cui nessi si compongono da soli rivelando nel tempo, verità inattese. A Marinella deve essere accaduto questo: terminata la ricerca per lavoro, quelle inattese verità, che già pulsavano tra le pieghe dei suoi scritti di successo, sono diventate la vera urgenza che chiede di essere rivelata.
    E la rivelazione è di quelle che toglie il fiato. Armata di una tecnica raffinata che mescola la cultura classica a quella contemporanea, di uno spirito di osservazione allenato sui dettagli che sfuggono a tutti, della capacità del viaggio su sentieri poco battuti, Marinella ha finito per cogliere il vero nesso tra Arte e Natura: non categorie distinte e in opposizione fra loro, ma complici e attori di quell’unica opera che è la creazione. Così, fermata dalla scrittura, la natura si lascia carezzare dalla parola fino a confondersi con essa, fino a svelare, con chiarezza disarmante, l’ordine segreto del caos, la forma eternamente cangiante della nuvola, del riflesso della luce, dei movimenti del corpo. La complicata architettura di un granello di sabbia , semplificato dall’arte alla sua vera essenza, svela il segreto con evidenza didascalica: arte e natura sono la stessa cosa.
    Di questo rapporto, che nella realtà è spesso tragico, Marinella coglie sempre l’aspetto più sereno, che non significa relazione paritaria. La natura in queste opere, non prevale mai. Prevale, talora, l’emozione, in pagine che mostrano i riferimenti colti e l’origine della serenità. Su tutti prevale la visione d’insieme, il colpo d’occhio che dissolve la forma nel contenuto.
    Difficile da definire una emozione…..io ci ho provato .Ma occorre leggerlo subito, perché la parola che emoziona va contemplata e sublimata e dopo la lettura arriva la rivelazione: “gli uomini hanno a portata di mano ciò che è utile e necessario, ma ammirano sempre ciò che è straordinario”. Anonimo del Sublime

    Marcella Labruna

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