Ricordo ancora le tue carezze

Ricordo ancora le tue carezze, sai?
Inutile dirti che ti ho dimenticato…
Sarebbe la prima bugia che la mia fioca voce ti sussurrerebbe in silenzio.
Il tempo andato ritorna appannato,
cavalcando le onde del presente.
Respiro amore sfiorando a mani nude le ambigue notti,
mentre nell’oblio percorro i miei scalzi pensieri, ricamando la tua ombra alla mia.

Nell’ardimento dell’aurea alba rivedo i tuoi occhi lambire il mio corpo.
Ricordo ancora le carezze
che le tue mani grandi e forti
mi hanno regalato.
Nulla è cambiato
perchè tu sei e resterai
a un millimetro dal mio cuore.

@Marinella Tumino

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Effluvi di semplicità

Oggi un bellissimo dono: ho percepito il profumo dell’infanzia, quello della campagna di fine estate…
Effluvi di spensieratezza, di giochi all’aria aperta…
Ho avvertito l’odore di gelsomino che con le delicate manine raccoglievo per poggiarlo sul comodino, per allontanare insetti fastidiosi o, ancora, quello del pane caldo appena sfornato o della mentuccia e del basilico.
Ho ricordato che amavo perdermi nell’ osservare una coccinella passare da una pianta a un fiore e poi seguirla nel volo fino a scomparire….e scie di formiche laboriose che trascinavano assurdi resti di cibo nella loro tana.
Ho ricordato come era facile improvvisare un’altalena con una tavoletta trovata per caso, legandola ai rami di un grande albero robusto. Sono ricordi incantati che hanno scritto di me, della mia essenza e che hanno riempito il prezioso album invisibile che custodisco gelosamente nella mia letteratura privata, nella memoria del tempo ♡♡♡

#Campagna #Sapori #Effluvi #Semplicitá

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La vita è gioia

E così scivola via dalle mani, dal corpo e dalla mente un’altra estate… Ho trascorso giornate impagabili in cui ho assaporato il calore del sole e la salsedine sulla pelle, mentre l’olfatto ha beneficiato di odori indimenticabili e gli occhi hanno goduto dell’armonia di tonalità, perdendosi nei colori e nella pace di albe e tramonti estivi che si dissipano all’orizzonte tinteggiando l’anima di rosa, porpora e arancio!
Ho conosciuto la bellezza di borghi, rive, mari lontani…
E adesso sono alecremente pronta ad affrontare un altro momento, un altro tipo di estate della vita quella in cui mi farò travolgere da nuove emozioni e sensazioni in cui il soffio del vento autunnale fará da padrone.
Vivere l’attimo assaporando la linfa dei mesi e delle stagioni, anche quelle dell’amore, dell’amicizia e della vita in genere, che si susseguono e vibrano fuori e dentro di noi.
Questa è mera gioia!
Buon inizio a tutti noi!!!
#LaVitaèGioia

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SOLCHI INCHIOSTRATI

Prendi un foglio, anche di quelli in cui hai fatto dei cerchietti per provare se le penne scrivono, prendi un foglio anche un po’ stropicciato…rimedia una penna, blu se possibile,… è il colore del mare, lo preferisco…e scrivimi…

Scrivimi perchè voglio sapere, conoscere, conoscerti, riconoscerti nei gesti che faccio…forse non troverò immediatamente le risposte che cerco, però ho bisogno di trovare nel solco e nei segni inchiostrati che lascerai almeno una parte di me e, se possibile, anche di noi… .

Non preoccuparti delle sbavature, quelle succedono, proprio come avviene nella vita…Talvolta, si scrive una parola errata, un concetto difficile da spiegare e si sbaglia, si prova a risistemare il tutto e capita che a volte non si possa nemmeno più cancellare. Rimane il segno di ciò che è stato scritto.
E, se proprio non saprai quali parole utilizzare, come esprimere le tue emozioni e il tuo sentire, allora prova a rompere la penna così e far andare inchiostro, colore, parole, emozioni, sorrisi e lacrime su tutto quel foglio che mi dedicherai.

SOLCHI INCHIOSTRATI di Marinella Tumino@

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Ancora una volta un mio scritto incontra l’arte sublime e la Maestria della pittrice Ausilia Micieli

….Dedicato a YOUSSEF…

Cara madre, sento il battito del tuo cuore che vibra in modo accelerato, mentre leggi questa mia lettera. So che l’attendevi da tempo…Come vedi, ho mantenuto la promessa: ti ho scritto!
Il lungo viaggio della speranza è finito….
L’imbarcazione era stracolma di gente disperata, impaurita, ma coraggiosa. La terra promessa era lontana ed io pensavo a te…Avrei voluto averti accanto per stringermi, ancora una volta, le mani e rassicurarmi, proprio come quando ero bambino. Ho rievocato i racconti di quando mi custodivi gelosamente in pancia, le storie della mia infanzia vissuta nella miseria più totale, nell’ affliggente disperazione e nella guerra più assurda, ma con mia grande fortuna sono riuscito a nutrirmi di amore vero e puro, quello materno.
Ricordo tutte le fiabe che mi raccontavi, le usanze e le cure tribali per guarirmi quando stavo male e, mentre stringevo forte l’amuleto che mi hai regalato prima di partire, una profonda malinconia ha invaso il mio essere. Come se ciò non bastasse, un brutto temporale mi ha scosso dai nostalgici pensieri; un uragano è esploso con tutta la sua prepotenza e noi tutti ammassati sotto le potenti raffiche di vento e la pioggia battente, abbiamo iniziato chi a piangere, chi a pregare Allah, chi a urlare grida di smarrimento e paura. I nostri corpi venivano sbatacchiati a destra e a manca, mentre una luce sinistra pareva voler illuminare il mare bianco. I tonfi del natante che batteva contro le alte e minacciose onde scuotevano con progressiva intensità l’anima…istanti di pensieri neri o forse ancora più scuri. Io cominciavo a percepire la solitudine dell’immenso vuoto che di lì a poco avrei conosciuto. Qualcuno, allora, ha pure officiato dei riti purificativi. Poi, poi, poi…il nulla!
Cara madre, ti scrivo per dirti che ho finalmente trovato la pace, fuggendo dalla guerra, che ho acquisito una certa ricchezza chiamata “serenità interiore” quando la cresta dell’onda, alzandosi verso il cielo, ci ha travolti e catapultati in un nuovo mondo.
Cara madre, adesso navigo felice nelle calme acque del nulla eterno…
Con immenso amore
Tuo
Youssef

“Umanitá” di Ausilia Miceli
olio su tela 60×80
Opera donata dall’Artista alla Croce Rossa , sezione Ragusa

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Passi tratti da TRAME D’INCHIOSTRO

Lei, immersa nel silenzio interiore, provava a inoltrarsi nelle confidenze e negli anfratti dell’oceano che aveva davanti a sé. Avrebbe voluto afferrare i messaggi che le lasciava , ritenendo che le fossero di conforto. Doveva provare a non perdere l’equilibrio, il sottile e precario equilibrio su cui procedeva con cautela, carica di tensioni e indecisioni. Voleva capire le alchimie della sua anima, dibattuta tra la voglia di morire e la forza di andare avanti. Ecco, la sua anima era proprio come le onde che vanno e vengono, come l’altalena che si dimena con alti e bassi. Fantasticava e immaginava, più che mai speranzosa, di poter attraversare l’oceano, di poter iniziare il viaggio che la conducesse in un altrove(…)

Da I LUOGHI DELL’ANIMA in TRAME D’INCHIOSTRO- (sez.racconti) di Marinella Tumino- Kimerik Edizioni 2015.
Puoi acquistare su http://www.ibs.it/code/9788868846015/tumino-marinella/trame-inchiostro-racconti.html

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UN INNO ALLA VITA E ALLA SPERANZA…DEDICATO A CHI NON CE L’HA FATTA E A CHI DEVE RICOMINCIARE A VIVERE…

Insonnia, come di consueto.
Le notti di lunga veglia si inseguono una dopo l’altra.
Sfioro la rotondità che adoro e che viene deformata
dai tuoi movimenti bizzarri. Sono divertita.
Amo accarezzare il mio ventre mentre scalci…
Manca poco ormai; sogno impaziente il fiocco rosa e le dolci manine.
Lisa sarà il tuo nome.
Stanotte, però, mi sento strana, più agitata;
provo a rilassarmi, facendo training autogeno
e, mentre mi immergo in sogni fatti di vita e pan di zucchero,
la terra comincia a sussultare lanciando il suo lamento fragoroso, un boato come un boom sonico;
il soffitto si sbriciola, cede…
Fremo, tremo, grido.
Il mio urlo è soffocato, è un urlo silenzioso
Non ho più la percezione dello spazio, né delle gambe…non le sento più.
Provo a muovermi, sono incastrata.
Il tempo si è fermato e forse anche i battiti del mio cuore.
Ho bisogno di sapere come stai.
Provo ad accarezzare il ventre, ma riesco a muovere solo un braccio.
Piango per l’emozione quando avverto che ci sei.
Piccola mia, come posso proteggerti? Vorrei cullarti, stringerti, tranquillizzarti, ma mi sento soffocare, sono priva di forze…ho sonno, ho necessità di dormire.
Non so se sopravvivrò.
Sferri calci, ancora e ancora. Cucciola, lo so che tu vivi di me e allora devo farcela, dobbiamo farcela!
Comincio a gridare: “Aiuto! Sono qua!” – è una voce spezzata e sofferente la mia.
“Aiuto! Sono…”- continuo a emettere suoni mal articolati, forse impazziti.
Ho l’impressione di fluttuare nelle tenebre, nell’oblio.
Il pensiero di te mi trasmette forza, dunque ricomincio a vociare: “Aiuto! Aiuto! Aiuto!”
Sto quasi per cedere per lo sfinimento, ma sento delle voci vicine, i calcinacci che vengono rimossi e abbaiare un cane.
“Aiutatemi!” – blatero.
Vedo uno spiraglio di luce, percepisco un soffio d’aria
“Sono… qui!” – la mia voce si sta spegnendo.
“Eccola! Eccola!” – i soccorritori gridano con una certa fiducia.
“Eccola qui! E’ viva!” – odo anche la voce di mio fratello.
Mi toccano, mi afferrano, mi sfilano con delicatezza dagli incastri.
Vengo estratta da quelle mani fatate che mi riportano alla vita,
mentre parte un applauso scrosciante. Singhiozzo.
Siamo salve!

Tesoro mio, sei venuta alla luce dopo un parto travagliato e doloroso.
Ti cullo, ti abbraccio e ti ammiro perché sei forza e potenza.
Speranza è il tuo nome.

Marinella Tumino©

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